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Medici specializzandi e direttive comunitarie: necessario un chiarimento sulla prescrizione
Materia: Cassazione - Fonte: dirittoegiustizia.it - 10.03.2014 Condividi su Facebook |
Il diritto al risarcimento del danno da inadempimento della direttiva n. 82/76/CEE, riassuntiva delle direttive n. 75/362/CEE e n. 75/363/CEE, insorto in favore dei soggetti che avevano seguito corsi di specializzazione medica iniziati negli anni dal 1° gennaio 1983 all'anno accademico 1990-1991 in condizioni tali che, se detta direttiva fosse stata attuata, avrebbero acquisito i diritti da essa previsti, si prescrive nel termine di dieci anni decorrente dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore dell'art. 11, l. n. 370/1999. In riferimento a detta situazione, nessuna influenza può avere la sopravvenuta disposizione di cui all'art. 4, comma 43, l. n. 183/2011 - secondo cui la prescrizione del diritto al risarcimento del danno da mancato recepimento di direttive comunitarie soggiace alla disciplina dell'art. 2947 c.c. e decorre dalla data in cui il fatto, dal quale sarebbero derivati i diritti se la direttiva fosse stata tempestivamente recepita, si è effettivamente verificato - trattandosi di norma che, in difetto di espressa previsione, non può che spiegare la sua efficacia rispetto a fatti verificatisi successivamente alla sua entrata in vigore (1° gennaio 2012). È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 5275 del 6 marzo 2014. Il caso. Alcuni medici avevano proposto ricorso nei confronti della Presidenza del Consiglio, il Ministero dell'istruzione, il... Il pezzo prosegue su dirittoegiustizia.it.